Mercoledì 31 Gennaio 2007
di ELISABETTA ROSSI
Writings? Writers? Tag? Se volete sapere cosa significano, provate a chiederlo a quelli di Regresso Arti, ma scordatevi di vederli sfogliare il dizionario di inglese. Per loro, l’esatta traduzione è tutta nel codice penale italiano. All’articolo 639: «deturpamento e imbrattamento di cose altrui», e pure al 416: «associazione per delinquere». Ed è così che, leggi in pugno, solventi e pennello, tornano a farsi sentire i rappresentanti di Regresso Arti, l’associazione culturale che, d’accordo con il Comune, sta portando avanti il progetto di ripulire i muri della città da scritte e simboli a base di vernice. Franco Cenerelli, presidente dell’associazione, e i suoi, ce la stanno mettendo tutta. Ma, dopo quasi due anni di guerra allo spray, il bilancio non sembra essere di segno positivo. Così come l’umore della “truppa” che, giorno dopo giorno, ha finito per sentirsi sempre più trascurata dal proprio comandante. E cioè dal Comune, ma anche Provincia e forze dell’ordine.
«E’ vero che ci hanno dato una sede – spiega Franco Cenerelli – ma di fatto non stanno facendo niente per renderci operativi. “Città pulita” è il nostro obiettivo, ma se non sono le stesse istituzioni a dirci dove intervenire, noi non possiamo muoverci. Credo che ci sia molta rassegnazione da parte degli amministratori. O forse manca proprio la volontà di fermare questa piaga. Noi lo facciamo gratis, ma solo per il Comune. E soprattutto se e quando ha intenzione di chiedercelo». Nel frattempo, però, Regresso Arti non è rimasta con le mani in mano. L’ultima cancellatura risale a giovedì scorso. «Abbiamo rimosso – continua Cenerelli – una scritta offensiva contro la Polizia dal muro di un’abitazione privata di via Castelfidardo. Lo abbiamo fatto su segnalazione della Digos, a titolo gratuito e perchè era giusto eliminare il segno del disprezzo contro un corpo dello Stato che rappresenta la legge e la sicurezza». E l’intervento di Regresso Arti ha seguito di poco la ripulitura da parte del gruppo Antifascisti della Provincia che si è preoccupata di far sparire diverse svastiche, croci celtiche e simboli affini. «Non capisco perchè – aggiunge Cenerelli – quando si tratta di questi segni sono sempre così veloci a risalire ai colpevoli. Sarà una ragione politica. Ma a me questo non interessa. Anzi, lascerei la politica fuori dalla porta. Per me vanno ripulite sia le svastiche, che le falci e i martelli e pure le scritte d’amore». Tolleranza zero quindi contro lo spray. Contro i writers. Quegli artisti dello “spruzza e fuggi”, soliti riunirsi in crew, gruppi, sempre molto attivi e, secondo Cenerelli, scientemente impuniti. «E a Pesaro – aggiunge – ci sono anche diverse crew. Lo dicono le scritte: Dps, Fedro, Tma, Kaotic Mind Prophets Crew». Tutti sulla lista nera di Regresso Arti. |