L'ASSOCIAZIONE CHIEDE AIUTO ALLA NUOVA AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE
Blitz «igienico» di "Regresso Arti" contro i graffiti al Liceo urbinate
URBINO -
L'ASSOCIAZIONE «Regresso Arti» meriterebbe una medaglia al mese. Non l'avranno mai, però la città prima o poi dovrà pur dire qualcosa a coloro che gratis e con amore tolgono gli orrendi graffiti che deturpano la città. L'ultimo blitz, di qualche giorno fa, all'Accademia di Belle Arti - Liceo psicosociopedagogico. Come spiegano Franco Cenerelli, presidente di «Regresso Arti» e il vicepresidente Andrea Corradi, l'operazione andava pur fatta, considerata la posizione e lo scempio che tutti vedevano. La vicenda è però ancora una volta amara, perché chi dovrebbe denunciare contro ignoti ai carabinieri gli imbrattatori, insiste nel non volerlo fare. «Un dirigente scolastico — dice Corradi —, in quanto responsabile anche dell'edificio che accoglie il proprio istituto, ha il dovere di denunciare ogni atto di vandalismo che interessa la propria scuola. Solo dopo una provata comprensione di questo, sono da ritenere legittime le sue varie richieste quali telecamere, maggior presenza di forze di controllo, interventi di manutenzione». La Provincia ha da tempo offerte da «Regresso Arti» di eliminare le scritte che deturpano il patrimonio scolastico. Ma a quanto pare — forse per il
cambio di amministrazione — nulla viene deciso. Nell'attesa di decisioni, dice l'associazione, «la mattina del 13 luglio, con un rapido intervento, abbiamo ripristinato il muro adiacente l'Istituto, di proprietà della Telecom visto che, aldilà della sua pertinenza (Telecom? Comune? Provincia?) vista la sua posizione strategica, costituiva un pessimo biglietto da visita per chi si avvicinasse alla scuola. Immaginando lunghe trafile burocratiche fatte di telefonate, appuntamenti, lettere e raccomandate, ci siamo adoperati nella maniera più diretta. La nostra speranza è che la neoeletta amministrazione provinciale, anche alla luce del nuovo Decreto Sicurezza, adotti misure drastiche per la bonifica degli ambienti scolastici, in primis responsabilizzandone i dirigenti, perché il degrado esterno di una scuola è la manifestazione "cutanea" del degrado morale di chi la frequenta».