CASO ORTI GIULI «Altre volte abbiamo pulito. Ma nessuno se n'è accorto...»

«A PROPOSITO — scrive Franco Cenerelli, di Regresso Arti, l'associazione che pulisce le scritte abusive dei writers — degli Orti Giuli e dello stato in cui sono stati lasciati dopo lo Zoe Microfestival: è vero, c'è qualcuno addetto alle pulizie (c'è sempre qualcuno pagato per pulire dietro), è anche vero però che sarebbe giusto non sporcare, specie se si vuol poi, in maniera credibile, parlare di ambiente, di raccolta differenziata ecc. Ha avuto rilievo sulla stampa anche il cartello che pubblicizzava l'evento rimasto attaccato alle mura per diverso tempo e i fori dei chiodi adoperati per applicarlo... Mi chiedo però come mai, quando nello stesso muro, nel lato opposto del bastione, campeggiava un murale a firma Sdk Crew, delle dimensioni più o meno del cartello, non appeso però, ma verniciato a smalto sui mattoni antichi nessuno ne parlò mai, né la Soprintendenza ne ordinò la rimozione. E dove era il signor Trebbi, consigliere di maggioranza, sempre solerte nell'individuare pecche, quando, su indicazione dell'allora assessore Riccardo Pascucci, ripulimmo dai graffiti le mura antiche degli Orti Giulii, l'intero muretto che costeggia via degli Orti Giulii e il busto del Perticari deturpato dalle scritte e dai pennarelli? Spero che il Comune sappia ancora utilizzare il nostro volontariato come fece Pascucci, non tanto per il bene nostro ma per l'interesse di Pesaro che per tre anni è riuscita a mettere sotto scacco writers e vandali».