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Lettera sdegnata (e finora senza risposta) di un cittadino al sindaco Stefano Aguzzi. Bestemmie e altri deliri in via De Amicis

In centro le scritte della vergogna

FANO — Bestemmie sui muri, scritte oscene, facciate di palazzi imbrattate senza pudore. L'amministrazione comunale di Fano dovrebbe-osservare di più il panorama che la circonda. Lo auspica l'avvocato Antonino Maria Italia che ci ha «girato» la lettera inviata, senza ottenere risposta, al sindaco Stefano Aguzzi: «Passando in via De Amicis — si legge nella lettera — mi sono reso conto dello stato nel quale si trovano i muri della via. Oltre ad innumerevoli scritte di ogni tipo che deturpano i muri una è particolarmente odiosa, si tratta di una scritta in rosso a caratteri cubitali che costringe a leggere la più "classica" delle bestemmie, una bestemmia scritta in rosso a caratteri cubitali su di un muro del centro storico della città, non che se fosse in periferia sarebbe meno odiosa, ma tant'è».

«Veda Lei, sindaco, se è il caso di provvedere a cancellarla insieme a tutte le altre che sono non solo in via De Amicis ma ovunque, anche su monumenti di un certo pregio. Mi stupisce — prosegue la lettera — anzi mi indigna, che tale scritta possa essere rimasta dov'è senza che nessuno abbia sentito il dovere, prima che l'esigenza, di provvedere ad eliminarla. Le chiedo: è possibile che in via De Amicis non sia mai passato un vigile urbano, un operatore ecologico, un dipendente dell'amministrazione comunale, un consigliere comunale, un cittadino qualunque o perché no Lei, che si sia reso conto dello stato delle cose?

A tal proposito approfitto dell'occasione per invitarLa a fare un giro, se vorrà sarò felice di accompagnarLa, per le vie del centro (parlo del centro perché è li che abito) così che Lei si possa rendere conto dello stato di prostrazione nel quale ci si trova quando si passeggia per vie i cui angoli sono cumuli di sacchetti di immondizia abbandonati non solo prima che passino a ritirarli ma a qualsiasi ora del giorno e della notte. Per Sua serenità Le dico che tale rimostranze le ho già manifestate senza successo anche all'allora sindaco Cesare Carnaroli...».