ASSOCIAZIONE REGRESSO ARTI

 

LE VIE DELL'ARTE 1999

GIOVEDI' 5 AGOSTO

MONDOLFO - CENTRO STORICO -

 

- POESIA -

 

Lettura di "De reditu suo" di Claudio Rutilio Namaziano

- HELIOPOLIS EDIZIONI -

- Gazebo -

 

ALCUNE RIFLESSIONI SUL

"DE REDITU SUO"

DI CLAUDIO RUTILIO NAMAZIANO

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La fortuna di questo poemetto, in ambito specialistico, cioè dei professionisti dell’antichistica, è stato sicuramente dettato da vari sottili ma coinvolgenti motivi: il fascino di una lateralità dettata dal testo tardo-antico rispetto al predominio del classicismo aureo, il sapore di zolfo suggerito da uno spessore implicitamente ma decisamente ideologico del testo rutiliano, la perfezione formale conseguenza di una concinnitas innegabilmente aristocratica nella colta ricapitolazione degli stilemi retorici e del riuso poetico operata nel poemetto.

Ma se questi motivi principali, e molti altri secondari, oltre all’innegabile fascino sollecitato dall’inserimento in quella specie di Bibbia del decadentismo che è "’A rebours" di Huysmans, sono una specie di sotto-traccia per la storia ufficiale della ricerca, che cosa dice a noi, ultime generazioni di lettori stanchi e burocratizzati della romanità o della classicità, ora che "classicità" e "romanità" sono state deprivate di ogni utilizzabile loro sovrastruttura di riferimento e si presentano a noi, nelle linee minori o laterali, come in quelle più note e centrali, con la stessa forza emotiva di impatto che potrebbe avere una ipotetica storia letteraria del Burundi, di non si sa quale eventuale era culturale?

Infatti qui si oscilla tra una passione accademica di mestiere, motivata da pulsioni anche coperte, e l’indifferenza generale verso tutto ciò che era nostro, e che ora non ci appartiene più, perché noi stessi, nell’epoca dell’omologazione e dell’O.K. mondialista, non possiamo, a pena di metterci in profonda contraddizione o addirittura di negarci nel nostro statuto epistemologico di uomini della contemporaneità liberalista, ancorarci se non al nulla, se non arpionando gelatine di ideali inconsistenti e di finti umanismi privi di nerbo e di vera forza rammemorante, irrimediabilmente unidirezionali, al di là di ogni patina ed imbellettatura più o meno conservativa.

Per questo, abbiamo scelto di rileggere Rutilio Namaziano, quale poeta amico, disgraziato compagno di viaggio in questo nonsense che è il mondo in cui ci troviamo, nostro malgrado, a vivere, lui, Rutilio, navigatore di ogni stagno epocale e di ogni rovina di sistemi organici, ormai paradossalmente più avanti di noi, non per la legge semplificata del "tutto torna", ma per quella inevitabile promisquità dettata da ogni tempo (di una stirpe e di un sangue).

In sintesi, da quella sincronicità, esegeti come ne siamo, sulla scia della teoria Tradizionale dei cicli.

Insomma Rutilio, non quasi moderno o nostro contemporaneo, secondo la sciocca smania di riattualizzazione.

Lui è qui, dentro tutti questi sgomberi, dentro tutti questi fuochi, dietro tutti questi giochi lussuosi, piacevoli e futili, nella nostra letteratura che sa, come sospettano o credono ormai in molti, di cose ultime e sfatte.

Anzi, lui è più avanti; ormai, e naturalmente senza saperlo, forse non di molto ci precede.

Sandro Giovannini

 

 

Inaugurazione della mostra del Gruppo "Regresso"

ASSOCIAZIONE REGRESSO ARTI

- Chiostro S.Agostino -

 

 

 

Mostra di edizioni d’arte (Heliopolis Edizioni)

- Chiostro S.Agostino -

 

Mostra di fotografia "Il Viaggio della Vista"

(Ass. "Il Telemetro")

- Grottino -

 

Musica e Danza

(Ass. "Sergio Fiorentino - Arte in Musica")

- Piazza Mario Del Monaco -

 

Arrangiamenti di Musiche Moderne per pianoforte

eseguite dal Maestro Marco Flumeri

- Piazza Mario Del Monaco -

 

 

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